Quando a qualcuno dico di essere buddhista di solito la prima risposta che ricevo suona più o meno così:
Ah ma allora anche tu ripeti sempre la stessa frase .. ed hai appesa alla parete una pergamena sacra?
Ho impiegato un po’ di tempo per capire di cosa stessero parlando.

Ho imparato a meditare dai monaci Theravada, l’antica tradizione buddhista diffusa in Thailandia e nel sud-est asiatico. Ajahn Chandapalo, l’abate del monastero Santacittarama, mi ha insegnato a stare seduto, portare l’attenzione sul respiro, recitare mentalmente Buddho oppure lasciare – andare. Le parole seguono il respiro, non lo forzano, aiutano a raccogliersi in se stessi, a tornare in sè. Raggiunto un certo equilibrio si mettono da parte anche i mantra e si resta a guardare la propria mente.

Nessun ripetizione ossessiva di NAMU MYOHO RENGE KYO, nessuna strana pergamena da contemplare.

Mi ci volle un po’ di tempo per capire cosa ci fosse dietro il mantra ipnotico e la pergamena magica.  Si riferivano tutti alla Soka Gakkai: un cosiddetto Buddhismo, divenuto famoso in Italia grazie alla conversione di Roby Baggio.
Una setta che  fa molti proseliti in Occidente ma che non viene riconosciuta dalle altre tradizioni buddhiste in quanto tradisce l’insegnamento che accomuna i praticanti di tutto il mondo.

Penso che ognuno sia libero di praticare nel modo che ritiene appropriato e che ognuno debba essere libero di percorrere il  percorso che gli sembra adeguato.
Però ciò che non si è liberi di fare è mistificare.

La Soka Gakkai è una setta che con il Buddhismo non ha davvero nulla a che spartire
.

L’articolo sottostante spiega bene il perché
.



Il buddhismo contraffatto

(tratto da http://www.fiorediloto.org)

L’insegnamento della Soka Gakkai, esprime quanto di più lontano ci possa essere dal buddismo, principalmente perché anziché tendere all’eliminazione dei desideri bramosi, secondo il Buddha causa di attaccamento e sofferenza, essi vengono quasi incoraggiati, con la promessa secondo la quale la recitazione di un particolare mantra può far avverare i propri obiettivi in qualsiasi campo, persino finanziario, lavorativo e sessuale.

Inutile dire come queste mirabolanti promesse alimentino le false speranze dei soggetti psicologicamente più indifesi e fragili, nonché stimolino una mentalità materialista e consumistica.

Nella Soka Gakkai non c’è alcuna pratica di meditazione, che è invece la pratica buddista per eccellenza,  atta a risvegliare la mente alla retta consapevolezza.

Non si tratta quindi di  una “energia”, né una “forza”, né di un “superpotere”, né di uno stato psicofisico, come gli insegnamenti devianti della Soka Gakkai lasciano intendere.

Gli adepti della Soka Gakkai vengono indotti a ricercare ipotetici“benefici” che scaturirebbero dalla cosiddetta pratica, la quale aumenterebbe sia il proprio “stato vitale” che il proprio  “karma positivo”.

La Soka Gakkai ha provveduto ad ALTERARE LE TRADUZIONIin lingua corrente degli scritti di Nichiren. Ad esempio, ogni qualvolta egli parla, da buon buddista, di “meriti”, le traduzioni “ufficiali” della Soka preferiscono tradurre con “benefici”, in modo da rendere più attraente e più convincente l’insegnamento proposto.

Per “completare” l’opera di persuasione, a volte gli adepti vengono spaventati circa il “pericolo” di attirarsi addosso del “karma negativo” nel caso in cui si decida di abbandonare la sétta e le sue pratiche.

Promesse materiali da una parte e ricatti morali dall’altra: la “ricetta” perfetta per esercitare una convincente pressione psicologica, come peraltro accade in tutte le sétte.

[continua qui]